Trail running
Al GTC100 trionfano Romain Olivier e Simone Corsini

Colpi di scena, arrivi al fotofinish, proposte di matrimonio e record frantumati: anche quest’anno il Gran Trail Courmayeur ha regalato grandi emozioni al pubblico presente e ai tanti appassionati che hanno seguito le gare da casa, grazie ad un percorso tecnico che ha entusiasmato i 1800 atleti iscritti.
Una poltrona per due: il GTC100 è di Romain Olivier e Simone Corsini
Nella gara regina il primo colpo di scena arriva già alla partenza dove manca, sotto la pioggia di Piazza Abbé Henry, un po’ a sorpresa, l’idolo di casa Franco Collé, costretto a “ripiegare” sulla distanza più breve – il GTC30 – per motivi di lavoro. Non si sono fatti pregare, invece, gli altri due favoriti della vigilia, Romain Olivier (secondo al TOR330 lo scorso anno dietro Collé, dopo una bellissima sfida, e freschissimo vincitore della Monterosa Walser Waeg, gara organizzata proprio dal valdostano) e Simone Corsini (vincitore del GTC100 nel 2022 e nel 2023). I due hanno preso il largo nella notte, nella zona di Youlaz, accumulando un buon vantaggio sul primo inseguitore, l’austriaco Gerald Fister. Da lì in poi la lunga passerella insieme, fino al Jardin de l’Ange di Courmayeur, per tagliare il traguardo insieme, in 14h23’03”. Sul podio, in 15h41’27” sale proprio Fister, staccato di oltre un’ora.
“Siamo stati praticamente sempre insieme – ha spiegato Romain Olivier – ci siamo aiutati anche parecchio durante la notte perché c’era molta nebbia e con la neve poteva essere pericoloso, e così eravamo entrambi più tranquilli e sicuri. Poi io personalmente preferisco condividere la vittoria e non vincere con 10 minuti di vantaggio sul mio avversario”. La pensa allo stesso modo Simone Corsini, alla terza vittoria consecutiva dopo quelle del 2022 e 2023, che ha voluto spendere parole di grande elogio per il compagno di avventura. “Per me è stata l’edizione più difficile tra quelle alle quali ho partecipato, per via delle condizioni del percorso e delle mie condizioni fisiche, ma anche l’arrivo più bello in assoluto. Senza Olivier non sarei arrivato alla fine: è una grande persona oltre che un grande atleta”.
Tra le donne non c’è stata storia fin dal primo chilometro con Lisa Borzani che ha seminato le avversarie andando in fuga solitaria sulla salita che da Courmayeur porta ad Arpy, per poi accumulare man mano un vantaggio abissale sulla britannica Hanna Myvanwy, seconda al traguardo in 19h05’33”, e Antea Pellegrino, terza in 19h54’04”, e chiudendo al 10° posto nella classifica assoluta in 17h49’31”.
Non è la prima volta che Lisa Borzani arriva con le braccia al cielo a Courmayeur, dove aveva già vinto due Gran Trail e due Tor des Courmayeur è sempre una piazza in cui amo partecipare, sia per i paesaggi, che per il contesto, il pubblico l’organizzazione – ha detto. E’ stata una gara era parecchio fango e acqua. Tanti nevai, è stato un continuo mettere e togliere i ramponcini, una gara di pazienza. Insomma, è stato GTC con un vestito diverso dal solito”. |
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Dopo il TOR30 arriva il trionfo al GTC55 per Davide Cheraz e Anna Darmograi
Dopo il maltempo della sera precedente, Courmayeur si è svegliata con il sole, all’alba, a baciare la partenza del GTC55. Pronti, via e l’enfant du pays, Davide Cheraz, prende subito il largo insieme a Diego Angella e Lorenzo Rostagno. Al Rifugio Elisabetta il valdostano ingrana la quarta e piazza l’allungo decisivo, di 8 minuti, nei confronti degli . Dietro di lui proprio Angella (5h35’48”) e Uladzimir Yakubouski (5h37’10”), capace di sorpassare Rostagno proprio a metà gara.
“Dopo aver vinto la 30km mi mancava la 55 – ha spiegato Cheraz all’arrivo – poi magari il prossimo anno potrei provare la 100, anche se la vedo un po’ più difficile da vincere, però è sempre bello correre e divertirsi su questi sentieri, quindi perché no…in fondo sono un po’ il mio parco giochi, essendo di casa qui. Scherzi a parte, il primo pezzo di gara, oggi, l’ho fatto con Diego (Angella, finito poi secondo, ndr) fino al ventesimo di fiato, così ne ho approfittato nella parte più corribile, poi quando sono arrivato all’Elisabetta sapevo di avere un po’ di vantaggio, quindi ho cercato di gestire”.
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